Ogni anno la Sezione AIA di Collegno organizza una cena di fine stagione per sancire il rompete le righe e salutare ufficialmente tutti gli associati, ma la serata del 23 maggio 2014 è stato un qualcosa di più, un avvenimento che ha regalato diverse emozioni e sarà ricordato a lungo da tutti i presenti. In questa serata infatti si sono festeggiati i trent’anni della Sezione collegnese, riportando alla luce tanti aneddoti chiave che hanno fatto crescere la nostra giovane sezione, che ora può vantarsi di essere la terza più grande nel territorio piemontese. Serata arricchita da un palco prestigioso, sul quale si sono seduti ospiti illustri a partire dal sindaco di Collegno, Silvana Accossato, con lei Paolo Macagno (Assessore alla qualità della vita di Collegno), Ermelindo Bacchetta, (Presidente Regionale L.N.D.), Gianmario Cuttica (presidente del CRA Piemonte-Val d’Aosta), Alfredo Trentalange (responsabile del Settore Tecnico A.I.A.) e dulcis in fundo Marcello Nicchi (presidente A.I.A.). Presenti, per l’occasione, i componenti nazionali Luigi Stella (C.A.I.), Paolo Calcagno (C.A.N. D) ed Antonio Mazza (C.A.N. 5), oltre che il C.R.A. Piemonte Valle d’Aosta con Roberto Borgis, Fabio Comito, Franco Costamagna, Gioacchino Annaloro e i presidenti delle sezioni Giuseppe Puddu (Pinerolo), Andrea Mazzaferro (Torino), Massimo Marengo (Bra) e Raffaele Palasciano (Nichelino) .
La prima parte della serata è iniziata nel centro congressi dell’Hotel Parlapà, dove il nostro presidente, Bruno Surace, ha allestito il tutto con la solita accuratezza certosina, potendosi avvalere della collaborazione dei propri fidati consiglieri, ciascuno dei quali ha avuto un ruolo preciso per la perfetta riuscita dell’evento.
Il presidente è stato il primo a prendere la parola sul palco, dando il benvenuto a tutti i presenti e ringraziando le famiglie che sostengono con il proprio supporto e la dovuta pazienza i 212 associati. Ha poi snocciolato alcune cifre della storia della nostra sezione: nata il 1° Luglio 1984, ha avuto come primo presidente Mario Pesando, che ha mantenuto la carica fino al gennaio 1988 quando, a seguito delle proprie dimissioni, è stato sostituto da Giorgio Ripanti. Presidente più longevo vista la carica durata fino al giugno del 1998, quando venne sostituito da Armando Piccato, che mantenne la carica fino alle elezioni dirette da parte degli associati del 2004, quando la guida degli arbitri di Collegno passò a Gioacchino Annaloro. Nella stagione 2011/12, a seguito della nomina di quest’ultimo quale Componente CRA, la presidenza è stata affidata a Bruno Surace attuale Presidente. Oltre ai dati nudi e crudi, non sono mancati i ricordi gioiosi e le rievocazioni di momenti ormai lontani, così come non è mancato un saluto agli amici estinti, Giuseppe Bergadano, arbitro benemerito che si è sempre distinto per le sue grandi qualità di Arbitro e Uomo, e il compianto Salvatore Alù, uomo di spessore rimasto nel cuore di tutti gli arbitri collegnesi. Questi e altri ricordi sono stati proposti a tutti i presenti anche con un video sublime realizzato dal nostro collega D’Innocenzio, video che ha tenuto incollato lo sguardo di tutti allo schermo.
Poi ha preso parola sul palco Giorgio Ripanti, che ha scritto una buona fetta della storia della nostra sezione e tra i vari ricordi ha voluto citare il senso di vuoto provato nel momento in cui ha deciso di abbandonare l’incarico di presidente, e Gioacchino Annaloro, che ha menzionato i diversi passi importanti compiuti durante la propria presidenza per donare alla Sezione di Collegno un contesto di tutto rispetto, processo di crescita proseguito poi con Surace che ne ha raccolto il testimone. Annaloro si è congedato dal palco con una frase di Giovanni Falcone, facendo emozionare tutti i presenti che si sono istintivamente alzati in piedi ad applaudire l’ex presidente e a commemorare un grandissimo uomo della nostra nazione, che fu assassinato esattamente 22 anni fa.
Poi è stata la volta dell’Assessore Macagno, che ha contribuito alla serata citando gli innumerevoli contatti di collaborazione avuti negli anni con la nostra sezione, che hanno contribuito a garantire una crescita sportiva a tutta la città. Tale intervento è stato rafforzato dal sindaco Accossato, che intervenendo alla serata nonostante gli innumerevoli impegni politici del momento, ha ringraziato la sezione per il lustro che contribuisce a rendere all’abitato collegnese. Hanno fatto seguito i commenti positivi di Alfredo Trentalange, che è legato alla nostra città per i propri innumerevoli impegni nel sociale e ha dimostrato una volta di più la propria signorilità non volendo mancare nonostante febbricitante. Dopo di lui, microfono a Cuttica che ha salutato la platea con un intervento breve quanto ficcante e simpatico da par suo. Bacchetta ha poi fatto i complimenti alla nostra giovane sezione, prima di passare la parola a Marcello Nicchi. E qui ci sarebbe da scrivere un articolo apposito, tanto è stato interessante e stimolante l’intervento del Presidentissimo che ha iniziato ponendo l’accento sulla situazione poco felice del nostro paese, dichiarandosi un cittadino avvilito e preoccupato. In tutto ciò, l’AIA rappresenta la più felice delle eccezioni, con gli arbitri a fare da modello per tutti grazie alla loro lealtà e correttezza che li rende inattaccabili, mai implicati in situazioni incresciose. Tutto ciò sebbene l’AIA non disponga di ingenti quantità di denaro, e i propri atleti non possano vantare neanche lontanamente i contratti faraonici dei calciatori professionisti. In questo contesto economico, Nicchi ha comunque fatto un grosso sforzo per aumentare le diarie degli fischietti italiani, con uno sforzo di milioni di euro per l’AIA e una gratificazione non trascurabile per ogni singolo arbitro, c’è da ricordare che le diarie che non subivano un ritocco da ben 19 anni. Il Presidente ha poi affrontato l’argomento non meno appassionante della violenza nei confronti degli arbitri, promettendo di volerla debellare con tutte le proprie forze, perché non è ammissibile che un arbitro di calcio, che si impegna esclusivamente per far rispettare le regole, venga aggredito fisicamente con l’aggravante che quasi sempre gli incidenti sono causati proprio dai tesserati, siano essi dirigenti, allenatori o giocatori. Non per ultimo ha voluto soffermarsi anche su un triste fatto di attualità, ossia quanto accaduto allo stadio Olimpico di Roma durante la finale di Coppa Italia, con un ultras a tenere sotto scacco sessantamila spettatori e un movimento intero. Ancora una volta, in una situazione paradossale è emersa la figura dell’arbitro, che dimostrando tutto il proprio spessore ha diretto con fermezza una grande gara di calcio, come se gli episodi fuori dal terreno di gioco non lo riguardassero assolutamente. Questi discorsi poco allegri sono stati accompagnati da parole di elogio per tutti gli arbitri, incoraggiando i più giovani e dare sempre il meglio di se stessi, e ringraziando anch’egli le famiglie di tutti gli arbitri, perché dietro a ogni grande fischietto c’è una moglie, una fidanzata, una madre e dei figli che dimostrano tutta la loro pazienza e non fanno mai mancare il proprio amorevole supporto. Al temine del discorso, standing ovation di tutti i presenti che dopo aver ascoltato in ossequioso silenzio l’impeccabile orazione del proprio leader, l’hanno tributato alzandosi in piedi e applaudendolo a scena aperta.
La serata è proseguita nell’adiacente ristorante “La Fornace”, con una cena raffinata e sontuosa, arricchita dalla musica proposta dai nostri arbitri DJ e frammentata da diversi momenti importanti: commovente la premiazione del nostro caro Cristian, arbitro ad honorem della sezione di Collegno, che ha dimostrato un’infinita gioia nel ricevere la nuova tuta sezionale dalle mani di Nicchi. Ci sono state poi le premiazioni di tutti i colleghi che si sono distinti nella stagione per meriti sportivi e non, a partire dal giovane Teghille, miglior arbitro sezionale, per finire con Vaccariello, sempre presente in qualità di organizzatore dei corsi di arbitro e fotografo di tutti gli eventi sezionali. Uno dei momenti più toccanti è stato il collegamento telefonico con Alberto Bertoldo, assente per motivi di salute, è stato citato fin dall’inizio della serata da chiunque abbia preso parola tanto è grande l’affetto e la stima che legano tutti gli associati collegnesi a questo grande uomo, sempre pronto a snocciolare consigli, a prendere per mano agli arbitri più giovani, a dare tutto se stesso per l’AIA. Quest’assenza ti è stata perdonata caro Alberto, ma ti vogliamo assolutamente in sezione per la nuova stagione!
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Emanuele Ortu