Venerdì si è tenuta presso l’Auditorium di viale Radich a Grugliasco una interessante RTO che ha avuto come ospite e come relatore l’arbitro internazionale di Calcio a 5 Angelo Galante, della sezione di Ancona. A questo incontro ha partecipato un pubblico molto vasto, composto non solo da arbitri collegnesi, ma anche dagli arbitri del CRA Piemonte di Calcio a 5 capitanati da Gioacchino Annaloro e da numerosi colleghi di altre sezioni. La riunione è iniziata con gli applausi più che meritati per Chiara Perona, arbitro di Calcio a 5 della sezione di Biella, da poco diventata Internazionale: a lei sono stati rivolti i complimenti commossi del Presidente Bruno Surace, di Gioacchino Annaloro e di Angelo Galante. Chiara ha espresso tutta la sua incredulità, la sua felicità e la sua determinazione, che le ha permesso di raggiungere questo traguardo dopo aver superato numerosi ostacoli: la sua forza è stata quella di saper aspettare il momento giusto, senza abbattersi di fronte alle difficoltà che necessariamente si incontrano nel percorso arbitrale.
Dopo questo piacevole intervento, Bruno Surace ha fatto una esaustiva presentazione dell’ospite Angelo Galante, ripercorrendo le tappe principali della sua brillante carriera e spiegando la rapida crescita ed espansione del Calcio a 5. Angelo Galante, molto soddisfatto per il numeroso pubblico accorso all’Auditorium, nella prima parte del suo intervento ci ha voluto mostrare la bellezza illimitata del Calcio a 5, troppo spesso snobbato e conosciuto non a sufficienza. In un primo video abbiamo potuto ammirare alcune azioni spettacolari tratte da campi di Futsal: giocate di prima, colpi di tacco, rapidità di esecuzione dei movimenti, tecnica sublime. In un secondo video, celebri giocatori di calcio a 11 tra i quali Kakà e Ronaldinho spiegavano di aver imparato la tecnica e la velocità di giocata proprio nel loro passato come calciatori di Futsal. Angelo con questi video ci ha voluto dimostrare la spettacolarità e l’espansione di questo sport, nel quale gli arbitri, proprio perché il gioco è più veloce, devono mantenere un’attenzione ed una concentrazione costanti: “Poiché il terreno di gioco nel Futsal è più piccolo rispetto a quello del calcio a 11, gli arbitri devono tenere per tutto il tempo effettivo di gioco un’attenzione pari a quella che l’arbitro di calcio a 11 tiene quando lazione si svolge in area di rigore”, ha spiegato Angelo; “Inoltre ogni fallo fischiato o non fischiato ha un enorme peso nel Calcio a 5, quindi la concentrazione deve essere sempre al massimo”.
Dopo questa interessante parentesi sul Calcio a 5, Angelo si è spostato sulla figura dell’Arbitro, senza più distinzione tra Futsal e calcio a 11, e questa scelta si è rivelata stimolante per tutta la platea. Angelo ha cominciato con una distinzione fondamentale: non bisogna “FARE LARBITRO”, cioè esclusivamente dirigere le gare assegnate, ma “ESSERE ARBITRO”, vale a dire vivere l’arbitraggio in tutto il suo essere, non riconducendo tutto al solo uso del fischietto. Una seconda distinzione che Angelo ha ritenuto doverosa è quella tra arbitro autoritario e arbitro autorevole: essere un arbitro autoritario è un qualcosa di forzato e privo di classe, in quanto si basa solo sul ruolo che si riveste e sul potere conferito dal regolamento, mentre l’autorevolezza è propria della classe arbitrale, e nasce da un ascendente personale. L’arbitro autoritario si pone con un atteggiamento sbagliato nei confronti del “sistema” composto da calciatori, dirigenti e pubblico, mentre l’arbitro autorevole è colui che riesce a non creare tensioni fra i calciatori.
Angelo si è poi concentrato sulla difficoltà del ruolo arbitrale: l’arbitro non viene scelto dalle società ma imposto, e ciò provoca reticenza nei suoi confronti, in quanto la psiche umana non ammette imposizione, non accetta il “NO”. L’arbitro è perciò vissuto dal “sistema” come un ostacolo al raggiungimento dell’obiettivo, cioè della vittoria. Un altro aspetto delicato della figura arbitrale è il doppio ruolo dell’arbitro, di GIUDICE e GIUDICATO: l’Arbitro Giudice assume il ruolo di “capo” e come tale viene percepito dai calciatori e dal pubblico, ma allo stesso tempo egli è giudicato, sia dalle squadre, sia dal pubblico, sia dai media, sia dagli osservatori. Tutte queste difficoltà e queste possibili pressioni devono essere superate dall’Arbitro, secondo Angelo Galante, con la propria personalità: la disinvoltura, la sicurezza e la decisione devono coniugarsi con l’indifferenza verso il pubblico e l’ambiente, con la signorilità nei confronti degli altri, con la prevenzione. Se un arbitro riesce ad esprimere al massimo se stesso e la sua personalità, allora sarà accettato più facilmente dal “sistema”. E dal momento che una persona quando si confronta con un altro essere umano utilizza non solo il linguaggio verbale ma anche e soprattutto quello paraverbale, ai toni pacati e ai pochi, semplici ma intensi richiami fatti al momento giusto l’Arbitro deve saper abbinare un atteggiamento non arrogante e non avere gesti di sottomissione.
Un lungo applauso ha sottolineato quanto questa riunione incentrata non solo sul Calcio a 5 ma anche sul ruolo dell’Arbitro sia stata interessante e costruttiva, e ben impostata da un grande arbitro Internazionale qual è Angelo Galante. Dopo i ringraziamenti del Presidente Bruno Surace, il tutto si è concluso con una pizzata alla quale hanno partecipato numerosi colleghi, e durante la quale abbiamo avuto un’ulteriore possibilità di confrontarci con Angelo, un arbitro prestigioso e brillante.

Matteo Moncalvo

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