Nella serata di martedì 17 maggio la Sezione di Collegno ha avuto il privilegio di ospitare il collega della Sezione di Pinerolo Matteo Gariglio Arbitro appartenente alla CAN. Introdotto dal Presidente Gioacchino Annaloro e come da lui stesso definito, dal compagno di molte partite e amico fraterno Riccardo Annaloro, ora componente del Comitato Regionale Arbitri Piemonte e Valle d’Aosta, Matteo ha subito dato inizio alla riunione con l’esortazione “Torniamo ad essere arbitri”.
Il leitmotiv della serata sono stati gli aspetti di crescita personali che il nostro ospite ha dovuto affrontare nel corso della sua carriera fino alla Serie A. Sviluppi che sono stati prima appuntati su un Tableau de Bord personale per poi essere interiorizzati ed analizzati in una sorta di Bildungsroman intimo delle proprie esperienze.
Tra i pensieri che Matteo ha voluto condividere con noi c’è stato il suo “mantra” sia prima che durante la gara: “timing, voglia di andare a vedere, no gestione, distacco emotivo, non parlare, fai ciò che è utile, sii te stesso, stai nel flusso”, che lo aiuta a mantenere il focus e ad eliminare ogni ansia dovuta allo stress che un incontro può generare.
L’intervento del collega si è focalizzato su tre aspetti fondamentali dell’attività arbitrale: fatica, difficoltà, identità e per ciascuno ha espresso dei concetti portando degli esempi utili alla prosecuzione della nostra attività.
Per il primo, la fatica, Matteo ha riportato la frase di Thomas Edison: “Genius is one percent inspiration and 99 percent perspiration” per sottolineare il fatto che solo una minuscola parte del nostro operato è frutto di talento: tutto il restante è sudore e fatica. Ha poi fatto seguito una frase tratta dal romanzo “Il gioco dell’angelo” di Carlos Ruiz Zafon: “Per raggiungere qualunque obiettivo, c’è bisogno prima di tutto dell’ambizione e poi del talento, della conoscenza e, infine, dell’opportunità”. Ogni percorso, per realizzare le proprie aspirazioni ed i propri sogni, si può realizzare solo se tutti questi requisiti sono soddisfatti. Questo perché ciascuno di questi aspetti contribuisce in maniera insostituibile nel raggiungere qualunque traguardo permettendo di non focalizzarsi su una sola caratteristica.
Un altro consiglio che è stato condiviso con i presenti è quello di trovare una guida: una persona o un gruppo di persone che siano in grado dare a ciascuno di noi i consigli per poter affrontare i problemi che si manifesteranno durante la nostra carriera arbitrale. Nel suo caso la guida è stato il collega ed amico Gianluca Manganiello che ha saputo dare le giuste soluzioni quando Matteo ne aveva bisogno.
Un altro concetto espresso per mezzo di una frase celebre di Muhammed Alì è stata quella: “Devi lavorare al buio per poter brillare la luce”. Con questa massima Matteo ha voluto esortare i fischietti collegnesi a non curarsi dei colleghi che ostentano troppo la propria immagine, quanto badare al sodo e cercare ciascuno la propria strada verso la Serie A che passa sicuramente da tanto lavoro e dedizione.
Nel corso della serata abbiamo anche conosciuto Matteo come ottimo fruitore di libri, letteratura e massime di vari autori; l’ospite ci ha confessato di sottolineare, evidenziare, appuntare ed assorbire diversi concetti poi fondamentali per completare il proprio percorso di crescita. Nel suo caso il processo di scomposizione dei problemi, anche dal punto di vista arbitrale, gli ha reso molto più chiare le decisioni da prendere nelle varie casistiche proposte dal regolamento.
La serata è terminata con un presente a Matteo, ringraziato dal Presidente, nella certezza che le sue parole ed i suoi pensieri siano stati di grande ispirazione per tutti gli Associati presenti e possano portarli ai massimi livelli.
Marco Bertolotto