RTO con l’Ospite Nazionale Stefano Papi
Venerdì 25 gennaio la Sezione di Collegno ha avuto il piacere di ospitare Stefano Papi della Sezione di Prato, già Assistente Can A e attuale componente della Commissione Can D. Il nostro Ospite ha tenuto una piacevole e frizzante RTO nella cornice dell’Auditorium di viale Radich a Grugliasco. Nella prima parte della riunione, dopo la presentazione curata dal presidente Bruno Surace, Stefano ha ripercorso alcune tappe della sua lunga e soddisfacente carriera, asserendo tuttavia che la cosa più bella e gratificante è restituire attraverso riunioni e incontri tutto ciò che l’AIA gli ha dato.
Stefano è quindi entrato nel vivo della serata presentandoci “Appunti di viaggio”, una raccolta di impressioni e sensazioni scritte dagli Arbitri Can D dopo i raduni, ideata e voluta da Matteo Trefoloni di Siena, responsabile della Can D. Da questa raccolta ha tratto alcuni spunti e argomenti interessanti per raccontarci ciò che gli Organi Tecnici si aspettano a livello Nazionale.
Si è parlato di body language: per Stefano, un linguaggio del corpo misurato ed essenziale è fondamentale per un Arbitro, che non può far trasparire dai movimenti e dagli atteggiamenti ansia, difficoltà, stanchezza. Una persona che nella vita ha un buon controllo del body language sarà avvantaggiato come Arbitro. Una seconda riflessione della raccolta ha portato a trattare il tema del “prepararsi a tutto e aspettarsi l’inaspettato”: un Arbitro non può sottovalutare nessuna gara e deve sempre essere cosciente dell’ambiente in cui si trova, e inoltre non deve mai abbassare la guardia, perché altrimenti non è in grado di reagire tempestivamente agli eventi. Il terzo punto trattato da Stefano è stata la capacità dell’Arbitro di essere mentalmente pronto ad “alterare gli equilibri”: un buon Direttore di gara deve essere cosciente del fatto che con una sua decisione può cambiare la storia di una gara o addirittura di un campionato. Ciò presuppone coraggio, attenzione, forza di decidere; e, come ha aggiunto il nostro Ospite, un pizzico di “follia”. Questa parte di riunione è stata conclusa da Stefano con una frase che sintetizza ciò che un Organo tecnico nazionale desidera: “Non vogliamo Arbitri da vetrina, ma Arbitri che sappiano difendere la propria vetrina”. Gli uomini e donne che essi cercano non devono necessariamente essere alti o prestanti, ma devono essere credibili e coerenti.
Nella terza parte della riunione Stefano Papi ha approfondito il tema del teamwork, dato che egli è Componente Can D per l’area Assistenti: l’aspetto fondamentale è che l’Assistente scende in campo per l’Arbitro, non per se stesso o per l’Osservatore. Inoltre un buon Assistente deve avere ben chiari i concetti di contatto visivo e di certezza assoluta: egli deve dare supporto e certezze all’Arbitro, non aumentare i dubbi.
Stefano ha concluso la riunione con un augurio per tutti gli arbitri regionali e sezionali presenti: visto che tutti gli Arbitri partono dal basso ma non tutti hanno la bravura e la fortuna di arrivare ai nazionali, ci ha augurato di raggiungere il nostro sogno e, magari, di respirare un giorno l’aria della Serie A. Il nostro Ospite è stato omaggiato dal presidente Bruno Surace e dalla nostra associata Giulia Chiogna, e ringraziato per la splendida riunione. Grazie Stefano!
Matteo Moncalvo
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