Riunione interessante e scorrevole all’auditorium di Grugliasco, grazie soprattutto al prezioso apporto dei due componenti del settore tecnico, Fabrizio Malacart e Diego Bruno, della sezione di Torino.
La serata si è aperta con i consueti saluti e le “informazioni di servizio” del presidente, in una di queste coadiuvato anche dal referente atletico Castellaneta, contento di far sapere alla platea che i test atletici svolti nella giornata precedente erano stati superati a gonfie vele dalla totalità dei partecipanti. Gli assenti alla suddetta sessione, sono stati invitati a presentarsi alla serata di recupero, mercoledì 29 ottobre, in modo da poter essere presi in considerazione per le designazioni arbitrali.
Poi senza perder tempo, si è dato il via alla riunione tecnica, con la visualizzazione di quattro episodi di gioco e il coinvolgimento diretto dei presenti per la discussione dei medesimi, vediamoli nel dettaglio:
1- In un campo al limite della praticabilità, un calciatore rifila una gomitata a un avversario, e l’arbitro prontamente lo espelle: da apprezzare l’immediatezza con cui ha preso la decisione e mostrato il cartellino rosso. Nello stesso filmato, si sono tuttavia notati alcuni nei nella direzione arbitrale: un calciatore si scalda dietro la linea di fondocampo, per giunta senza pettorina; il portiere ha la maglia dello stesso colore degli avversari; un calciatore è senza parastinchi. Tutto ciò lo si è constatato in un filmato che è durato non più di 30 secondi!
2- Il secondo episodio è stato davvero interessante e molto discusso: mostra una veloce azione di gioco in cui un calciatore, non riuscendo a fermare il proprio slancio, esce non volutamente dal terreno di gioco scavalcando anche i tabelloni pubblicitari. Fa il suo ingresso in campo dopo circa venticinque secondi, nel momento più propizio per intercettare un retropassaggio al portiere avversario ed essere determinante nella segnatura di una rete per la proprio squadra. Come sappiamo, il regolamento dice che un calciatore che nello slancio esce dal TdG, è da considerarsi in gioco e può far ritorno sul TdG senza consenso da parte dell’arbitro, ma in questo preciso episodio è emersa “la furbizia” da parte del calciatore che ha tratto vantaggio dalla situazione creatasi, per fare poi ritorno in campo nel momento conveniente. In tale circostanza, il calciatore colpevole dell’infrazione va ammonito per condotta antisportiva, e il gioco dev’essere ripreso con un calcio di punizione indiretto nel punto il cui lo stesso è venuto in contatto con il pallone.
3- Nel terzo caso, è stata analizzata una situazione di fuorigioco non punibile, in quanto il passaggio all’attaccante è stato fatto da un calciatore avversario, e non da un proprio compagno. Nella scena incriminata, l’assistente non era nella posizione idonea per valutare chi avesse fatto pervenire il pallone al calciatore attaccante al di là della linea dei difendenti, e l’arbitro che invece era in posizione idonea non è intervenuto, dando per buona la segnalazione del proprio assistente. È emerso dunque quanto sia importante la concentrazione da parte del direttore di gara che non può demandare completamente ai propri assistenti la responsabilità sui fuorigioco, così come è importantissimo effettuare un corretto briefing pre-gara, che sia in grado magari di prevenire certe situazioni.
4- L’ultimo episodio ha visto tutti d’accordo: un calciatore lanciato a rete viene steso da un avversario che interrompe così una chiara occasione da gol. La platea è stata tutta concorde nel decretare un calcio di rigore e l’espulsione per il difendente, sebbene l’arbitro in questione avesse soltanto ammonito il difensore. In questo episodio, si è notato come il direttore di gara si sia avvicinato al difendente poco energicamente, denotando scarsa sicurezza, e notificando il provvedimento di ammonizione alle spalle del calciatore sanzionato.
Questo, come i precedenti episodi, non sono stati mostrati ovviamente per denigrare l’operato dei colleghi che hanno diretto le varie gare, ma per evidenziare come la concentrazione, unitamene alla conoscenza del regolamento e della collaborazione con gli assistenti, possano essere determinanti per delle direzioni di gara ottimali. Il collega Malacart ha sottolineato l’importanza di recarsi ai campi dove si disputano partite di categoria superiore a quelle per le quali si viene designati, in modo da rendersi conto di cosa venga richiesto ad un arbitro che è “un gradino sopra”, così come ha consigliato di osservare sempre le partite in serie A, non con l’occhio del tifoso ma prestando attenzione al comportando dell’arbitro e della terna, giacché al giorno d’oggi c’è massima uniformità di giudizio e di direzione che si parli di categoria giovanissimi, eccellenza, o appunto di Serie A. La serata è volata via velocemente, grazie anche al contributo del referente informatico Bertolotto che, come il migliore degli arbitri, ha anche il pregio di non far notare la propria presenza. È stata una bella sorpresa anche la presenza di Nicolò, arbitro storico della Sezione collegnese, arrivato in tempo per salutare gli amici di una vita e unirsi a loro per la foto ricordo in compagnia dei graditissimi ospiti Malacart e Bruno, a cui va il nostro ringraziamento per una riunione davvero piacevole, ricca di contenuti e di validi insegnamenti.