Approfittando della canonica sosta nel periodo natalizio per i campionati dilettantistici e giovanili, autorizzato dal nostro presidente sono riuscito ad “abusare” di uno spazio sul nostro sito internet sezionale.
In effetti non sono riuscito (per l’ennesima volta) a far violare le regole al nostro “doshu”, poiché in fin dei conti ha carpito il fine utilitaristico a favore della sezione e fine ultimo anche per lo scrivente.
Il piacere di fornire questa testimonianza nasce da una battuta lasciata cadere per caso al termine di un’altra riunione del consiglio direttivo.
Rivolto al presidente esclamai ironicamente: “mi serve uno sponsor per le mie competizioni ciclistiche”.
Lapidario e cinico ma anche prevedibile, rispose : “la sezione non ha soldi”. Non avevo dubbi e sull’onda del sarcasmo ribattei ilare : “bene! vorrà dire che sarò io a sponsorizzare gratuitamente e volontariamente la nostra sezione”.
Il come, lo dimostrai il 18 maggio scorso in una famosissima kermesse internazionale : NOVECOLLI di Cesenatico
Ho scoperto il ciclismo a quarant’anni suonati e particolari emozioni possono essere comprese solo da chi ama le due ruote.
Insieme agli oltre 9.000 partecipanti mi sono sentito all’interno della partita più grossa a cui la fantasia di un arbitro un po’ matto possa appoggiarsi e i 210 km percorsi sono stati i miei 90 minuti più belli mai vissuti.
Per anni l’arbitraggio ha contribuito a migliorarmi caratterialmente. Ho curato aspetti tecnici e tattici, preparazione atletica e alimentare, profilo psicologico e disciplinare. Lungo tutto il percorso romagnolo ho ritrovato e applicato come una sorta di automatismo, l’utilità di ciò che avevo appreso e affinato per anni come arbitro.
E’ stato uno dei momenti più intensi della mia vita e anche per la mia mente, aver diretto il mio fisico in simbiosi con la mia bicicletta, si è rivelata niente più che un immenso successo.
E per una volta sono stato in senso assoluto, arbitro di me stesso.